domenica 15 novembre 2009

Correndo al Tiburtino


Di corse ambientate in posti non spettacolari penso ce ne siano tante, ma a Roma una di queste è sicuramente la Corriamo al Tiburtino. Questa gara ha un percorso incredibilmente astruso, pieno di curve a gomito, con strade assolutamente anonime che passano tra capannoni (per non parlare della parte finale di Via Palmiro Togliatti) eppure ogni anno fa il pienone. E' veramente incredibile!
Chiaramente, essendo in casa, non potevo mancare. La mia prima gara con il pettorale, e la seconda in assoluto!!!

Per questa gara non ho grosse aspettative, ma una gran voglia di farla. La mattina mi alzo come sempre abbastanza presto, anche se è quasi tutto già pronto. Salto completamente la colazione (sicuramente un errore, specie pensando a quello che è successo al 9° Km) e via, verso la fermata Santa Maria del Soccorso della metropolitana (parcheggiamo li di fronte). Il pettorale lo avevo già ritirato qualche giorno prima (che emozione...) e quindi non avevo questo impegno per cui ci siamo fatti un giretto per dare un'occhiata e ho così conosciuto lo speaker più famoso delle corse podistiche romane.

Il riscaldamento dura molto poco, ci inseriamo a circa metà del gruppone. La partenza è abbatanza caotica (siamo circa 1500) e rimango quasi subito da solo: gli altri compagni prendono il volo. Io mi concentro allora sulla mia gara e parto abbastanza veloce. I primi quattro Km hanno una media sotto i 5'20''. Decisamente non male. Anche se i due Km percorsi nella parte finale della Palmiro Togliatti non sono eccezionali, l'andatura resta comunque decisamente brillante. Corro il rischio di fare un tempo mai rilevato in allenamento.

Dal 7° al 9° però ho un calo, sia nei tempi (anche se non eccessivo), ma soprattutto fisico. Comincio ad avvertire una grande stanchezza nelle gambe. Probabilmente ho forzato troppo nei primi Km ed ora ne pago le conseguenze! Al 9° Km in particolare tocco il fondo. Non ce la faccio più e per qualche metro comincio a camminare per recuperare un po' di forze. Ma neanche 100 metri e un corridore mi vede un po' in difficoltà e cerca di darmi un po' di forza; mi dice di non mollare proprio ora che manca pochissimo: "Dai, vieni con noi, ti tiriamo noi". Io allora ricomicio a correre e per un bel pezzo rimango in mezzo ai miei angeli custodi. Così mi accompagnano per quasi un Km, poi loro allungano e io oramai in dirittura d'arrivo, taglio il traguardo esausto, ma non molto felice. Mi ha dato un terribile fastidio l'aver subito il calo fisico. Tuttavia la prestazione non è assolutamente da buttar via, anzi, faccio un buon PB 56'23'' per 10,15 Km, quindi a5'32'' per Km.

Una grande emozione personale poi, alla consegna del chip di rilevamento del tempo, quando mi hanno messo la medaglia per la celebrazione della X edizione dell'evento. La tengo ancora esposta in bella vista in salotto e non penso di toglierla, anzi spero presto di metterci anche quella della RomaOstia.

U
n grazie particolare, comunque, ai miei due sconosciuti angeli custodi che mi hanno aiutato ad arrivare al traguardo di corsa.


Garmin Connect - Dettagli della mia gara Corriamo al Tiburtino

Racconto scritto il 12 febbraio 2010

domenica 1 novembre 2009

La mia prima 10 Km

La prima gara è un po' come il primo amore (anzi, forse anche di più): non si scorda mai.
Anche ora che sto scrivendo questo resoconto (9 febbraio 2010) ho ancora molto nette in mente tutte le sensazioni provate quel giorno e che difficilmente riuscirò più a ritrovare e ancora più difficilmente a scordare.
Non facendo ancora parte di alcuna associazione sportiva, non mi sono iscritto alla gara e l'ho corsa senza pettorale, ma me la sono comunque goduta tutta: dal primo fino all'ultimo metro.
La giornata, per essere una domenica, comincia presto: mi alzo verso le 7.00, mi preparo e faccio una specie di colazione veramente indecente fatta di fette biscottate integrali con un po' di acqua che è stata molto dura da buttar giù e poi via con il mio scooter verso piazza San Petro. Avevo un appuntamento sommario con un mio compagno ai vari stand delle associazioni intorno alle 8.30 (in particolare vicino al suo: Podistica Solidarietà).
Una volta arrivato a destinazione mi accorgo che sono uno dei primi. La piazza è ancora quasi del tutto vuota. Cerco subito la location dei vari stand delle podistiche che sono in realtà abbastanza lontane dalla partenza, dalle parti di Castel Sant'Angelo. Mi dirigo da quelle parti e comincio a respirare aria di gara. Ci sono tanti stand, segno che la gara è molto sentita e vedo qualche atleta che fa del riscaldamento (ma non è troppo presto!?!). Del mio amico nessuna traccia e non riuscirò più a trovarlo. Mi ridirigo quindi in piazza San Petro dove la gente comincia ad affluire. In mezzo alla piazza ci sono delle transenne di legno che servono ad ordinare i fedeli durante le celebrazioni. Intorno a queste transenne comincia a crearsi un cordone di persone che in senso antiorario corre intorno a questo cerchio. E' una scena che non dimenticherò mai. Alla fine è un cordone umano, che corre all'unisono. Davvero emozionante. Io mi diverto ad entrare ed uscire da questo cordone per fare un po' di riscaldamento.
Alla fine ci mettiamo tutti in coda. Sta per iniziare la gara. Un percorso magnifico, nel centro di Roma. Si passa da Piazza Venzia, Circo Massimo, il Colosseo (e qui la salita di Via di San Gregorio comincia a fare le prime vittime che vedo andare al passo). Siamo già a metà gara. Ecco il ristoro, ma io lo salto senza fermarmi. Non sento il bisogno di bere, ma forse avrei fatto bene a fermarmi un attimo perchè subito dopo ecco la salita di via Merulana che mi stronca le gambe e mi fa aumentare il tempo (sarà questo l'unico Km che percorrerò sopra i 6'). Per fortuna, subito dopo c'è un tratto in discesa che mi fa riprendere fiato e coraggio. La stanchezza comunque si comincia a far sentire, ma ritornare a Piazza Venezia mi fa sentire meglio, l'arrivo è oramai vicino. Un ultimo contrattempo: i vigili ci bloccano quando cerco di superare il lungotevere per far passare qualche macchina che aveva perso la pazienza. Lo stop dura solo pochi secondi, ma per me è un brutto colpo: non ci voleva.
Il finale è veramente emozionante: l'arrivo è alla fine di Via della Conciliazione, dove ci sono le transenne e la gente ad applaudire. Correre per Via della Conciliazione mi ha dato una grande emozione. L'arrivo lo taglio a pochi secondi sopra l'ora e una grande felicità, insieme ad una grande stanchezza, mi assalgono. Per fortuna che mi aspettava un ottimo ristoro per riprendere un po' le forze e poi diritto a casa a raccontare tutto ai miei cari.


Garmin Connect - Dettagli della mia gara Corsa dei Santi

Racconto scritto il 9 febbraio 2010