lunedì 19 marzo 2012

Maratona di Roma: un PB gestito


Anche per quest’anno è fatta! La Maratona di Roma è alle spalle e i ricordi di questi fantastici giorni mi accompagneranno per ancora tanto tempo. Ma ad essere proprio sincero, questa volta non mi ha emozionato come la prima volta, e penso che sia anche normale tutto ciò. Sono stato più freddo e razionale, ho pilotato il mio personale, arrivando 4 minuti prima rispetto al time dello scorso anno e forse per questo non ho avuto lacrime e pelle d’oca per gran parte del percorso, ma, questo si uguale all’anno scorso, quando sulla salita che circonda il Colosseo le mie cuffiette hanno intonato Roma Capoccia, lì si è scatenato tutto l’insieme di emozioni che sono difficili da raccontare, ma che ogni maratoneta comprende benissimo…

Come sempre mi piace ricordare l’inizio di ogni maratona con l’inizio dell’allenamento a lei dedicato. Quindi questa volta parte a fine dicembre, quanto (non ricordo se il 27 o il 28), fra le campagne leccesi, mi sciroppavo un buon 26 Km, che mi lascio piuttosto soddisfatto.
Gennaio è passato alla grande, buoni allenamenti e un lunghissimo da 30 Km che preannunciava ottimi risultati. PB in ogni gara in cui mi iscrivevo (la 3 Comuni migliorata di ben 12 minuti rispetto all’anno prima) e record di chilometri corsi in un mese: 229.

Poi invece a febbraio due avvenimenti che hanno cambiato un po’ tutto: il primo la donazione di sangue che mi ha buttato a terra per tantissimi giorni e ha un po’ mandato all’aria i progetti. Ci sono volute diverse settimane per riuscire a coprire nuovamente distanze da lunghissimo. E poi quello che ha dato fastidio un po’ a tutti noi: la neve. Sono saltate gare chiave (leggi Giro del Lago di Bracciano), e ci ha impedito di correre per diversi giorni mandando ancora più all’aria i miei progetti già abbastanza messi male.

Ma è anche vero che questa volta, diversamente dalle due precedenti maratone, sono riuscito a fare i canonici 3 lunghissimi sopra i 30 Km, ma è anche vero che, a parte il primo, gli altri due sono stati lunghissimi anomali, che non mi hanno permesso di capire efficacemente come era il mio stato di forma (ad es. l’ultimo lunghissimo, corso durante la RomaOstia, con 6+7 Km prima e dopo)
Quindi mi accingevo a partire per la Maratona di Roma senza sapere bene che ritmo tenere. Avevo da ‘conservarmi’ per la Maratona di Milano, dove, essendo più piatta, dovrebbe essere più facile migliorare il tempo, ma volevo anche onorare questa bella maratona. Il nodo si è sciolto sabato sera al Cantinone con gli amici del Blog, davanti all’ennesima bottiglia di birra Menabrea, quando il Master Runner mi dice: Fai i primi 34 Km al ritmo che vuoi tenere alla Maratona di Milano e poi rallenta, così fai un buon lunghissimo e se arrivi abbastanza bene, puoi star certo che quel ritmo lo riesci a tenere a Milano. Mi sono subito innamorato di questa strategia, anche perché fra me pensavo che, riuscendo a tenere i 5’40” per tutto quel tempo, mi avrebbe dato modo di gestire al meglio il vantaggio per riuscire a fare comunque un PB. E così’ in effetti è stato, ma non è filato proprio tutto liscio…

La notte ho dormito poco e male; come sempre, il miglior sonno l’ho cominciato a fare l’ultima mezz’ora ma non mi è assolutamente pesato alzarmi. Arrivato al Circo Massimo, lascio subito il fardello delle borse e ci copriamo alla meno peggio. Io in particolare con la mantellina argento della Maratona di Roma dell’anno precedente. L’incontro con i Blogger e i Forumendoli è facile (sono entrambi nello stesso spazio) e molto piacevole. Faccio la spola tra un gruppo e l’altro per cercare di stare in più foto possibili.

Ad un certo orario ci incamminiamo per entrare nelle gabbie. L’attesa, passata seduto sul marciapiede per non sprecare neanche la minima forza, e poi si parte. Cominciare una maratona ha sempre un fascino particolare: sai bene di stare per cominciare un'impresa, la pelle d'oca è visibile. L’inizio è sempre molto caotico, passano svariati chilometri prima di riuscire ad avere un ritmo decente, ma cerco comunque sempre di non sprecare energie zigzagando tra i vari corridori.
Siamo ormai su via Ostiense e ad un certo punto mi sento dire da un tipo affianco a me: “volevo dirti che ti ho preso come lepre, hai un passo troppo bello e regolare e così se non ti dispiace cercherò di starti dietro, sai è la mia prima maratona…”. “Uau!!” penso fra me e me e dico al mio nuovo compagno che mi fa piacere correre in compagnia. Peccato però che già al primo ristoro ci perdiamo, provo più volte a girarmi dietro, ma non lo vedo; chissà come gli è andata la gara…

La gara procede. Il ritmo è abbastanza buono, tra i 5’30” e i 5’40”, e la corsa fluida e tranquilla. Certo, il tempo perso ai primi km inficia un po’ la media totale, ma chissenefrega… Mi godo tutti i flash che questa stupenda gara mi offre: la visione improvvisa del Cupolone in primis. La gara scorre via liscia come l’olio, affrontiamo la parte nuova del percorso che non mi lascia particolarmente entusiasta: mi sembra anonimo e pieno di curve ed in compenso non si guadagna nulla in fatto di salita e per non pensare alla corsa, mi lascio catturare dai partecipanti, le donne che corrono in reggiseno, l’uomoragno in calzamaglia che muore di caldo e la bella olandesina, rimanendo per un po' di tempo dietro alla macchina che girava il film sulla maratona, inquadrando uno dei partecipanti e fermandomi a tutti i ristori. Tutto questo fino al 32° Km, quando ad un certo punto, sul lungotevere, comincia a farmi male il quadricipite destro. “ca**o, no!!” La paura di farmi male e non poter correre per le prossime settimane mi inquieta non poco. Cerco comunque di correre, ma quasi saltello, fino ad un punto medico, dove mi faccio spruzzare un po’ di ghiaccio secco. Li per li il dolore svanisce e ricomincio a correre, le gambe stanno abbastanza bene, ma poco dopo ricomincia a farmi male il muscolo. E così prendo la decisione: cammino per qualche metro. Fermarmi a camminare non mi è piaciuto affatto, però è anche vero che dopo qualche decina di metri al passo, riuscivo nuovamente a correre senza il dolore alla gamba che mi lancinava ad ogni passo. Dopo un po' il dolore ha cominciato ad intaccare anche il collo del piede destro: penso che correndo in maniera disarmonica, mi abbia favorito questo nuovo problema.

E così ho cominciato a pianificare… Per ammazzare il tempo, calcolavo a quanto andare di media per riuscire a stare sotto le 4 ore e 22, in modo da permettermi di correre e camminare in modo da stare sotto questa soglia. Mi sarò fermato 2 o 3 altre volte, onestamente non ricordo, ma alla fine il dolore scemava e ricominciavo a correre più tranquillamente. Ultima sosta, al ristoro del 40°, bevo e cammino, i dolori sembrano quasi passati (o semplicemente non li sento) e alla fine via, verso il Colosseo a chiudere una gara pianificata, ma carica di sofferenza e tensione che è stata liberata all'ultimo chilometro all'ombra del Colosseo con in testa Roma Copoccia. Grazie di nuovo fantastica Maratona!!

sabato 17 marzo 2012

24 ore


Un mix di nervoso, tensione, gioia e paura pervadono il mio umore in questi momenti. Ormai ci siamo, mancano meno di 24 ore alla partenza. E' cominciato uno dei week end più intensi dell'anno e voglio godermelo tutto fino in fondo. Quindi un saluto a tutti e spero sono convinto che il prossimo post sarà carico di gioia ed entusiasmo!!!

lunedì 12 marzo 2012

Ci siamo, quasi....

Ultimi giorni, prima della Maratona di Roma. Ormai quel che è fatto è fatto, ma in realtà non è proprio vero. Ora è il riposo che va fatto, ed in questo caso c'è ancora molto da fare...

Oggi, come allenamento, uno degli ultimi, ho corso veramente poco, e abbastanza in tranquillità, con una leggera progressione nel finale, insomma un tipico allenamento da settimana di scarico. 

In realtà questi pochi chilometri corsi, sono dovuti, non tanto ad una tabella, ma ad una mia esigenza fisiologica e mentale: mi sento stanco, ed ho paura di non riuscire ad arrivare al 100% per domenica prossima. Così, mentre il mio collega si sciroppava il terzo giro del nostro mini circuito, io mi sono fermato stoicamente al secondo, stoppando i km del mio Garmin a poco più di 6. Dico stoicamente perché durante la corsa la stanchezza svanisce e riesco a correre abbastanza bene, anzi, più corro più mi sento meglio le gambe. Tuttavia voglio tirare un po' i remi in barca e vedere se questa sensazione (già provata comunque anche le altre volte) riesco a farla scemare, per arrivare pronto domenica al via.

Oggi ho cominciato lo scarico di carboidrati. Si, lo so che quasi sicuramente è un cavolata, che non serve a nulla e forse è anche contro producente, ma l'ho sempre fatto la settimana prima della maratona e mi serve per farmi sentire nell'atmosfera pre-gara. Poi da giovedì si comincia il carico (non esagerato) di carboidrati, che è la parte che decisamente preferisco. Per chiudere in bellezza sabato... al Cantinone!! 

venerdì 9 marzo 2012

Ricordi...

Oggi sono in vena di ricordi tristi, sarà forse la tensione per il 18 che comincia a crescere....