martedì 17 aprile 2012

Milano City Marathon 2012... che storia

A me è sempre piaciuto correre sotto la pioggia: ho fatto dei gran belli allenamenti, sotto la pioggia, anche se, a dire il vero, ricordo pochissime gare bagnate e comunque sempre sui 10 Km. Tuttavia correre 42195 metri sotto una pioggia incessante è ben altra cosa, molto meno piacevole e questo posso assicurarvelo... 

E tuttavia è andata benissimo, certo non tanto da raggiungere l'obiettivo che  mi era proposto, quello cioè di scendere sotto le 4 ore, ma quanto meno ho limato altri 9 minuti al mio personale ed ora me ne mancano altri 9 per abbattere questo fatidico muro.

L'intenzione iniziale era quella di partire con tutta la famiglia, per fare un fine settimana lombardo, andando a trovare mio fratello che abita proprio a Milano, ma alla fine le placche alla gola di mia figlia hanno fatto cambiare, mio malgrado, i piani. Partito da solo alla volta di Milano, sabato mattina, con un treno pagato un occhio della testa, arrivo giusto all'ora di pranzo a casa di  mio fratello. Mangiatona a base di carboidrati (avevo istruito bene il fratello e la sua compagna), e via a ritirare il pettorale al Marathon Village (veramente poca cosa in confronto a quello di Roma). Comincio a sentire l'aria dell'evento che sto per vivere: visi scavati, corpi magri, si, siamo proprio in un ritrovo di maratoneti!!

La sera preparo il tutto, ma la borsa non è ancora chiusa. Non so bene come vestirmi. Il tempo fuori è troppo strano e decido di aspettare la mattina stessa. Alla fine sceglierò di mettere una maglietta abbastanza leggera, ma a maniche lunghe ed un antipioggia smanicato e retato di dietro e per il pregara una sorta busta antipioggia ricevuta alla RomaOstia, sacrificata e gettata proprio alla partenza. Scelta azzeccata, visto che tutto sommato mi sono trovato abbastanza bene. Accessorio fondamentale: cappellino idrorepellente, è stata una vera salvata.

Notte quasi insonne, come succede quasi sempre; alle 5.00, sveglio già da un po', comincio a sperare che suoni al più presto la sveglia. Alle 6.30 sono già per strada. Man mano che  mi avvicino alla fiera, aumentano quelli dalle borse bianche (le sacche di plastica da lasciare alla partenza). In metro verso Rho siamo praticamente quasi solo noi maratoneti (d'altra parte a quell'ora, di domenica mattina, con una pioggia tale, chi vuoi che ci sia in giro...). Nella carrozza un caldo umido e fastidioso, posto in piedi appiccicato ad altri maratoneti: non vedo l'ora di scendere. Unico sollievo, incontro Igiul e Zakkis alla fermata Duomo, due amici del RunningForum, fra una marea di maratoneti, e ci facciamo compagnia. Una volta arrivati alla Fiera, primo momento veramente emozionante, ritrovarsi tutti a cambiarsi in un parcheggio, con dei ragazzi che suonavano le percussione in maniera assordante e ipnotizzante, un odore fortissimo di canfora. 

Una volta vestiti siamo usciti fuori e pioveva e da qui fino alla fine, è sempre stato sotto la pioggia...

Pian piano il gruppo di RunningForum cresce, incontro e conosco un sacco di gente, tra cui Nino per una breve e piacevolissima chiacchierata, unico cruccio, non aver conosciuto Alvin... 

Siamo pronti alla partenza. Scoppio di pistola ed il ritmo è subito tranquillo e rilassato, pur rientrando nel mio originale obiettivo. Quindi vado un po' sotto i 5'40" per crearmi un po' di vantaggio da poter amministrare nella seconda parte, dove so che perderò un po' di tempo perchè ancora non riesco ad essere costante. La corsa fila via benissimo, mi sento molto bene, e anche la periferia di Milano, senza macchine, devo dire che non mi dispiace, in quel paesaggio molto British. Arrivo al primo cambio di staffetta e finalmente troviamo un po' di pubblico, molto piacevole e coinvolgente: loro partiranno dopo un'oretta circa e gli tocca ancora aspettare sotto la pioggia, noi invece siamo più fortunati: correndo l'acqua scivola via, come i tanti pensieri che ti affollano la mente per tutti i 42195 metri della gara...

Al ristoro del 15° Km prendo il primo integratore: questa volta ho voluto anticipare, per non arrivare oramai stanco al 20°. I Km passano abbastanza facilmente e la corsa è ancora tranquilla, una cosa però comincia a darmi da pensare: noto uno scostamento tra la misurazione del Garmin e quella della gara. La cosa è sempre successa, anche a Roma, per esempio, ma a Milano sapevo di essere proprio al limite per raggiungere il mio obiettivo e sapere di dover correre altri 400/500 metri mi avrebbe fatto perdere del tempo prezioso.

Tuttavia dopo la mezza maratona questo problema cessa di essere: passo il gonfiabile pochi secondi sopra le due ore (anche se con i conti fatti basandomi con il Garmin ero ben sotto le due ore) e così, al malincuore, decido dentro di me di rinunciare al mio obiettivo primario, visto che so che non riuscirò a tenere nella seconda parte della gara lo stesso ritmo della prima e gestisco la gara. Nel frattempo abbiamo cominciato la parte più bella del percorso: Viale Sempione, la Scala, Piazza San Babila, via Montenapoleone, con l'immancabile ferrarino, e alla fine il Duomo: un colpo d'occhio mozzafiato, per un giorno a nostra disposizione, circumnavigato e, considerando la pioggia, con tanta gente che faceva il tifo.


Siamo ormai al 27° Km e, come preventivato, la stanchezza comincia a farsi sentire, le scarpe diventano sempre più bagnate e pesanti, ad ogni passo sembra dover alzare un macigno e risorgono i dolori che avevo sentito alla Maratona di Roma: insomma, inizia la parte più difficile della gara. Riuscirò a gestire i dolori cercando di massaggiare, con una corsa più fluida ed uniforme, la parte del piede e dell'anca che mi facevano male e per un po' va bene, ma è un continuo 'va e vieni' di dolori che ad ogni passo mi fanno vedere le stelle. Chiaramente i tempi cominciano ad aumentare: il ritmo dei 5'40" lascia spazio ad un più comodo 5'55"/6'10" e i ristori cominciano a diventare la meta a cui aspirare per poter bere e rilassarsi qualche istante. Così arrivo al 35°, quando girandomi dietro le spalle, cerco di capire l'eventuale vicinanza dei palloncini dei 4'15", ma niente, sono ancora dietro. Allora comincio a ragionare e puntare su un obiettivo da raggiungere: quello finale dei 4'09". E' necessario stare sotto i 6'00" per tutti i km rimasti e stringendo i denti riesco in quella che in quel momento risulta essere una vera e propria impresa.

Arrivo al 38° Km e, stranamente, comincio a risentirmi meglio: i dolori sono quasi svaniti, la corsa più fluida, ma la stanchezza si sente e i tempi restano comunque sempre vicini ai 6' per chilometro. Per poter guadagnare qualche secondo, decido si saltare l'ultimo ristoro, anche se la gola secca mi chiede di dissetarla. Filo via dritto, senza neanche voltarmi verso i tavoli.
L'ultimo guizzo però me lo concedo dopo aver visto il cartello dell'ultimo chilometro: comincio una cavalcata che mi porterà a chiudere l'ultima frazione a 5'20" che risulterà essere il tempo più  veloce di tutta la gara; d'altra parte, gli ultimi 500 metri sono stati veramente emozionanti, con il pubblico ai lati ad incitare, il time che cercavo che diventava sempre più reale ed una felicità che mi riempiva il cuore. Corro veloce, non sento la stanchezza, non sento la pioggia e alzo le braccia già qualche decina di metri prima del traguardo; quando passando sul tappeto blu sento il bip, capisco che è veramente finita, anche Milano è conquistata!









16 commenti:

  1. Convinciti del fatto che hai fatto una grande gara... sotto a 4h ancora non ce l'avevi e non sei stato affatto malvagio.
    Io al posto tuo mi regalerei una bella bottiglia di brunello di montalcino(o simil livello) per festeggiare.

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    1. Effettivamente hai ragione: le 4h ancora non le ho. Ho cmq seguito il tuo consiglio, ma con un più familiare Primitivo di Manduria ;) Grazie Gianca!

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  2. Continui costanti miglioramenti e vedrai che alla prima occasione Alvin non solo lo conosci, ma lo sorpassi con una pernacchia!
    Grande Marco, sotto con la prossima! ;-)

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    1. Grazie Marcello... Alvin è unreachable, per ora mi accontento delle fatidiche 4 ore ;) Per la prossima... mi conceduo una breve tregua, ma già ci sto pensando!

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  3. WOWWW che onore essere nella testata del tuo blog ;)
    Sei stato veramente bravo, le 4 ore ormai sono alla tua portata.
    A Roma mi hai superato, a Milano mi hai ulteriormente distanziato... tu sei in crescita e io, ahimè, in calo. Ma la prossima ti lancio la sfida: dove e quando?

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    1. A Roma ti ho superato, si, ma firmerei per avere il tuo personale!! Accetto la sfida: è una buona scusa per vedersi ;)

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  4. bella prestazione. ancora un piccolo sforzo e il muro verrà abbattuto. ciao

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    1. Piccolo... come minimo devo ricorrere una maratona... non mi sembra comunque tanto piccolo :D Grazie Nino!

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  5. Bravo Marco! Sotto la pioggia ho fatto il mio pb e visto come si alza la temperatura appena smette,secondo me,forse era meglio così..
    Sicuramente un anno fa era peggio,sembrava Luglio.. ;)

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    1. Grazie Andrea! Ho saputo della tua sorpresa sabato sera in pizzeria, mi è dispiaciuto essermela persa... avevo deciso di stare un po' con mio fratello, visto che non ci vediamo mai...
      Per la pioggia, in effetti, si stava freschi, ma le scarpe ammazza quanto pesavano :D Un abbraccio

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  6. la medaglia te la meriti solo per aver preso quel treno! ;D sotto la pioggia il tuo crono vale meno e lo sai, devi solo beccare la giornata giusta......

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    1. Effettivamente non è stato facile partire solo, ma ci tenevo troppo. La giornata giusta arriverà, ne sono convinto!! Ti piace la testata del mio blog? :D

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  7. La prossima le quattro ore saranno tue,sei sulla strada giusta, bravo.

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  8. Complimenti Mrco!
    Senti, cos'è sta giacca antipioggia leopardata ( :D ) che ti sei messo? Puooi postare foto o link? Ty :)

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    1. E' un semplice antipioggia smanicato Decathlon, niente di assolutamente particolare. ;)

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